il Palazzo Mediceo di Ottaviano: la memoria è un laboratorio
Oggi apre al pubblico uno dei lavori più impegnativi realizzati quest’anno. La fatica che sentiamo adesso è nervosa ed elettrica, come il tempo fuori. Ma è anche soffice e soddisfacente. Perché non viene solo dalla nottate passate a leggere, comporre, disegnare, disfare, ricominciare, ipotizzare. Viene dall’impegno collettivo messo nel disegnare chiedendosi costantemente: cosa riceve chi guarda e legge se disponiamo gli elementi in questo modo? E come aderiamo alla materia che trattiamo? Il Palazzo Mediceo è un’argomento sensibile, richiede fatica sostenuta da un senso etico che è l’essenza del design, che si manifesta poi nelle convinzioni estetiche.
Difficile spiegare cosa sia esattamente Il monumento desiderato. È un percorso informativo, anche, ma è un’installazione museale, è una mostra, è un’opera personale, è un’opera di design.
È la visione di un bene architettonico, il Palazzo Mediceo, che ha attraversato mille anni di storia e che ovviamente arriva a noi oggi non semplicemente come un’opera di architettura stratificata, ma come un palinsesto di politiche, vite, storie, passaggi, ritorni, sensazioni, aspettative, fraintendimenti, proiezioni. Un palinsesto che è un bene pubblico, legalmente. E che è un bene comune nel sentire collettivo, qualcosa di tuo, che anche quando non ci sei resta ad aspettarti (Cesare Pavese).
Quello che volevamo noi era sovrapporre l’idea del laboratorio di creazione all’idea della memoria collettiva e individuale (che sono perfettamente laboratori, i ricordi affiorano e diventano materia), allo sforzo di costruzione del mi ricordo, sì noi ci ricordiamo. Era rendere omaggio alla vis desiderandi di quanti raccogliendo tracce e ipotesi si sono spinti e si spingono a immaginare, inventare, proporre. A desiderare un monumento a qualcosa. A volte scavalcando cancelli, passando da dietro. Spingendosi dove non si poteva entrare. A volte studiando le carte.
Ed era anche, quello che volevamo noi, comporre un racconto che richiamasse, nella forma e nei contenuti, concetti di fondazione: l’archivio, il frammento, la lista, l’enumerazione, il laboratorio.
Il monumento desiderato è un’idea dell’Associazione Culturale Vesuvio Adventures, realizzata grazie al supporto ed al contributo del Comune di Ottaviano. Direzione artistica Giovanni Ambrosio.